Losanna Onirica : There and Back Again
"In un negozio delle vie di Losanna viveva un cartolaio..."
Cari amici, un raggio di sole ha fatto capolino sul nostro cammino. Un raggio di sole che è partito dalla croce di Padre Solomon, grande protagonista dell'ultima avventura.
Sarò breve,
Nella camera del sontuoso albergo di Losanna abbiamo comodamente esaminato il contenuto rinvenuto dal cassetto di Edgar Wellington (l'imbalsamatore trovato morto insieme a suo fratello)..fra i vari gadget c'era:
- una ricevuta di una cartoleria;
- un falso della pergamena del simulacro;
- una boccetta piena di liquido denso e scuro con una targhetta con su
- uno scritto: "Losanna Onirica";
- il suo diario.
Leggendo il suo diario abbiamo rilevato come Edgar fosse stato prima avvicinato dal Duca e successivamente spinto dallo stesso nella ricerca della pergamena. E' stato il Duca a dargli la boccetta, dicendogli che lo avrebbe aiutato a dormire... Edgar si rende presto conto che l'assunzione del liquido denso lo trasporta in un mondo parallelo. Il diario racconta poi dei suoi viaggi nella Losanna Onirica, dell'evoluzione del rapporto col Duca, del quale Edgar cominciava a non fidarsi più...e infatti decide da ultimo di nascondere la pergamena nella Losanna Onirica.
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la boccetta col liquido misterioso |
Alla fine viene fuori che Edgar è un semplice burattino nelle mani del Duca...in pratica: un pugnettaro di periferia...che però ha osato ribellarsi al suo volere. Terminata la lettura del diario, Don Herode ha una lampante intuizione: il cartolaio! Il gruppo si precipita nel negozio del fellone...ma, ahimé, dopo un lungo interrogatorio, viene fuori che il tizio non è implicato nella vicenda. Tuttavia, scopriremo poi come la presenza di Padre Solomon abbia toccato nel profondo l'animo del buon cartolaio svizzero, il quale deciderà in seguito di aprire una piccola azienda di attacchi per gli sci che chiamerà "Salomon" in onore del prete che lo ha tanto colpito (non ricordava esattamente il suo nome) ed avrà un grande successo. Il resto è storia.
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il Cartolaio - un uomo di successo |
Dopo la breve parentesi del cartolaio (che continua comunque a mandarmi gli auguri di Natale), il gruppo si riunisce nuovamente nella camera dell'albergo dove decidiamo di partire per la Losanna Onirica. Nel diario, Edgar scriveva che qualunque oggetto stretto in mano veniva trasportato nella Losanna Onirica. Qualche folle propone di abbracciare un TAXI per potersi muovere più velocemente e comodamente nel mondo parallelo...pure follie... Il più razionale prete tira fuori l'incensiere e ci brucia dentro un po' del liquido nero; il fumo si espande e ci soffoca nel suo abbraccio. Ci risvegliamo sull'Orient Express in movimento...ma l'arredamento è tutto più vecchio, in stile gotico, a tratti rococò.
Giungiamo nella Losanna Onirica.
E' l'anno 1400. Pur abbracciando tutte le nostre potentissime armi prima di partire, sono rimaste nel nostro equipaggiamento solo quelle bianche e gli oggetti non tecnologici. La città è diversissima. Ci sono 2 o 3 soli, grossi crepacci qui e là. Solite cose. Girano persone strane, mezze drogate, alcuni con maschere e vestiti esotici. Ci sono qui e là statue fatte di pelle umana. Al suono di una campana tutti si radunano in una piazza dove sta avvenendo una sorta di processo. L'imputato alla gogna è Edgar Wellington, che apparentemente è morto nel mondo reale, ma è ancora vivo in quello onirico. Il suo accusatore è il Duca, che in questo mondo onirico è il Re Mosaico: un virtuoso dalla pelle scuoiata a pois...tutti lo adorano. Il giudice è un fantoccio di pelle dal respiro affannoso, probabilmente rianimato magicamente dallo stesso Duca. Il processo ha luogo in questa piazza, davanti al portone del palazzo del Duca, che è rimasto identico. Ovviamente son tutti fanatici, lanciano pezzi di carne, sassi ecc...noi, mimetizzati nella folla, ci uniamo al linciaggio fingendo di sbagliare mira nel folle tentativo di colpire il Duca.
Poi il Re Mosaico chiede se qualcuno vuole prendere le difese di Edgar....e, fra lo stupore ed il silenzio di tutti, Padre Solomon alza la mano. Lo segue a ruota il nostro buon compagno dalla gamba di legno, ma svelto di mano. Noi rimaniamo in agguato, spostandoci verso la porta del palazzo. Il processo prende il via, e Padre Solomon se la cava egregiamente nel rispondere ai capi d'accusa. Tuttavia, quando il Re Mosaico accusa Edgar di essere uno sporco straniero inglese...al Padre "s'intasa la vena". Colto da un eccesso d'ira, si scaglia all'improvviso contro il Duca, colpendolo violentemente col suo crocifisso d'ottone placcato argento e aprendogli un grosso squarcio sulla fronte. La folla raggela. Il Re Mosaico è vivo, ma paralizzato dallo stupore. Gambadilegno, da dietro, sventaglia a zoppino un machete...e dopo svariati tentativi riesce a colpire pure lui...mentre il Prete furioso continua a far calare la sua croce sulla testa del Duca. Un ultimo colpo mandato a segno fa cadere il Re fra la folla stupita. Padre Solomon, dal patibolo, alza la croce insanguinata e noi, sparpagliati fra la folla, inneggiamo: "Squartate il Re Mosaico, da oggi c'è un nuovo Re!"...ma la gente non abbocca. Ci rendiamo conto che Edgar è inevitabilmente impazzito, lo lasciamo al suo triste destino e fuggiamo varcando la soglia del palazzo del Duca.
La folla ci insegue e con essa il Duca stesso, che ora fluttua nell'aria in tutto il suo splendore...pare incazzato. Sbarriamo il portone e corriamo all'interno giungendo in un grosso studio pieno di libri. C'è pure la pergamena. La prendiamo e con essa afferriamo a casaccio diversi libri
antichi. Continuiamo la nostra apparentemente inutile fuga, rendendoci però piacevolmente conto che l'effetto della boccetta sta per finire. Ma il Re Mosaico ci è addosso...e ci attacca. Ferisce gravemente Padre Solomon...e strappa un occhio a Gambadilegno lasciandolo in fin di vita...noi rispondiamo ai colpi, ma il Duca incassa bene. Poi, l'effetto della boccetta svanisce e scompariamo dal mondo onirico per riapparire sull'Orient Express...quello vero...che sta viaggiando verso Milano.
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il vagone ristorante |
Siamo acciaccati, ma tutti vivi ed abbiamo con noi la pergamena del simulacro (oltre a svariati libri da studiare ;-). Nel vagone ristorante, al tavolo accanto al nostro notiamo...il Duca! (versione mondo reale) che ci saluta sorrdinendo...Gambadilegno gli risponde facendogli l'occhiolino...eh eh eh.
E, come direbbe Patsy di Nick Carter: "l'ultimo chiuda la porta!".
-Il Fanatico "Don Herode"