martedì 4 gennaio 2011

Cthulhu


Don Herode Correa - foto recente


Il riassunto:

Ieri sessione gagliarda di Cthulhu. Provo a fare un riassunto "al volo" che spero possa in qualche modo aiutare gli assenti a mantenere il filo della matassa di un racconto piuttosto intricato. Premetto che il buon Don Herode si sta lasciando sempre più trascinare nell'abisso della follia (e pensare che tutto è partito da una delusione amorosa in Argentina...ah...le donne!). Arrivati a Losanna si sono uniti al gruppo un elegante musicista, ed un inquientante energumeno chiamato "Bombo" che abbiamo deciso di assoldare come bodyguard per i lavori sporchi. Ci siamo poi comodamente sistemati nell'albergo più lussuoso della città. Il nostro obbiettivo era quello di rintracciare due fratelli imbalsamatori (Wellington Brothers) di cui avevamo l'indirizzo ed una lettera che evidenziava il loro interesse nel Simulacro.


mappa di Losanna

Siamo andati a fargli visita presso la loro lugubre casa/negozio/laboratorio. Uno dei due fratelli è muto e deforme; l'altro, Edgar, è invece molto schizzato. E' venuto fuori che in un'asta fallimentare erano entrati in possesso di una pergamena del Simulacro, quella della testa, e che adesso sono intenzionati a venderla al miglior offerente.

Oltre a noi è interessato all'acquisto anche un certo Duca di Losanna...che guarda caso si presenta nella casa dei Wellington mentre siamo lì a trattare. Il Duca è un ciccione benestante, aristocratico... Con una scusa banale, vado in bagno...dove trovo delle boccette di morfina (Edgar si rivelerà poi essere un morfinomane), che svuoto e riempio nuovamente con della purga da cavalli..prodottino dal risultato garantito. Poi approfitto profusamente del bagno, senza tirare l'acqua e me ne esco pallido e sudato. Fingendo un certo disorientamento causato dal mio malessere e spalleggiato dai miei sagacissimi compagni d'avventura che si adoperano nel distrarre i loro interlocutori, esploro la casa. Nella camera di Edgar trovo un cassetto chiuso; non lo forzo, ma apro la finestra...per dopo. Giusto il tempo di riempire il pitale personale di Edgar con altro prodotto interno lordo, e mi riunisco agli altri.


Losanna



Cos'è, cosa non è, il Duca decide che l'affare va trattato alle 5 del pomeriggio nel club di un certo Max, una sorta di intermediario fra lui ed i Wellington; nel frattempo, essendo mattina, si offre di farci da Cicerone per Losanna. Due o tre dei nostri vanno con lui. Altri vanno ad equipaggiarsi. Io vado col Dottore in Botanica in albergo dove prende forma un diabolico piano: ci procuriamo una gallina morta da spennare ed un facchino consenziente a cui piacciono i soldi facili; gli diciamo che deve recarsi dai Wellington con la gallina e dirgli che la povera bestia si chiama Agatha ed appartiene ad una ricchissima signora che è disposta a spendere cifre assurde pur di far impagliare la sua insostituibile compagna di tante piacevoli serate davanti al camino. Tale pretesto, pensiamo, dovrebbe darci il tempo di entrare nella camera di Edgar indisturbati. Per aumentare l'effetto diversivo, diamo da bere al facchino una generosa dose di purga da cavalli. Ci appostiamo in attesa all'angolo della strada ed osserviamo una scena epica: l'ignaro ragazzo bussa e ribussa per diverso tempo, ma nessuno apre...il suo bussare diventa quasi frenetico quando l'effetto della purga risulta essere incontenibile. Lo vediamo contorcersi, stringere le chiappe, graffiare il portone...ma come può uno scoglio arginare il mare? Poi, la quiete dopo la tempesta. Ce lo ricordiamo mentre sale su un taxi con passo incerto, quasi robotico ed il pollo ancora in mano.


tipico taxi "losannese" anni '30



Decidiamo comunque di scalare il palazzo ed entrare nella camera, ma ci accorgiamo che c'è qualcuno dentro. Quindi rimaniamo appostati in attesa. Dopo un po' esce di casa...il Duca! che tranquillo e beato si incammina per i vicoli di Losanna. Lo pediniamo fino a quella che si rivela essere la sua dimora...un classico: un enorme, decadente edificio, con finestre sbarrate, portone nero in ebano con iscrizioni occulte ed immancabile giardino putridescente. Nel frattempo il resto del gruppo visita musei e chiese in compagnia...del Duca..che evidentemente si è sdoppiato.





Ci riuniamo poi tutti in albergo. E' tardi e alcuni di noi devono andare al club di Max. Io, Bombo ed il Professore torniamo dai Wellington. Al Club c'è solo Max, che intrattiene con scuse banali per 2 ore i nostri compagni...poi fugge; lo pedinano e scoprono che entra nella dimora del Duca. Dai Wellington, riusciamo ad entrare dalla finestra laciata aperta. Bombo va avanti e scopre che i fratelli sono stati assassinati: Edgar con un'iniezione fatale; il fratello invece in modo estremamente macabro...risulta infatti mezzo scuoiato. Punti San che se ne vanno. La polizia bussa alla porta. Giusto il tempo di afferrare tutto il contenuto del cassetto di Edgar e, per Bombo, di mettere in pose plastiche i due sfortunati fratelli....poi ci defiliamo. Nel cassetto c'erano diverse cose interessanti:
  • il diario di Edgar;
  • un boccetta piena di liquido nero, con una targhetta: "Losanna Onirica"
  • la copia della pergamena (Edgar voleva darci una patacca)
  • 3 profilattici di cui uno usato
  • ed altri sfiziosi oggettini vari.
La prossima volta dovremo andare a fare visita al Duca..."Mena il tuo colpo più duro, amico. Non mi fai paura"....più o meno....

Scappo...devo andare a recuperare in qualche modo 800 sterline che mi servono per un investimentino piuttosto importante.

-Il Fanatico "Don Herode"

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