Fuga dalle segrete di Hochok (introduzione, sarabanda, ballata, corrente, giga, ancora sarabanda - largo, scherzo finale)
Introduzione
Personaggi: Phirosalle (elfo malvagio, mago, Marchese); Drix (ladro neutrale, Tony); Rauni Rowanstaff (druido caotico, Master); Mistur (Ramingo neutrale, nano, Berna); il Re Bardo (Bardo neutrale, umano Judge).
Va premesso che la complessità dei personaggi e delle relazioni che si sono create tra loro e con il mondo che li circonda rende impossibile un resoconto esauriente. Quella che segue è la percezione soggettiva che il Re Bardo ha avuto degli eventi.
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Da sinistra verso destra: Rownie, Drix, Phirosalle, il Re Bardo e Master-Cecagna ... ma Mistur ??? |
L'incontro tra i personaggi viene nelle segrete del carcere a pozzo (detto la Torre, trattandosi, in pratica, di una torre rovesciata) di quella che si rivela essere la città di Hochok.
Sarabanda
I nostri cinque conoscono il malandato Daghister, anziano gioielliere-falsario che ha realizzato per il Conte Gyldcrow (malvagio signorotto locale) una esatta copia dello scettro magico detenuto nelle grotte al sotto la città da un mostro-mago chiamato Re-Aberrazione. Forte dello scettro, il Conte ha ottenuto la mano della figlia del Granduca Urhochok, attempato e debole governante della città. Il Conte, anziché ricompensare il fedele Daghister per la sua collaborazione, lo ha fatto arrestare e sbattutto nelle segrete. Come l'abate Faria del Conte di Montecristo, il nostro vecchio gioielliere è però a conoscenza di un passaggio segreto che porta fuori. Il bardo e il druido curano il vecchio, il quale rivela al gruppo, appena formatosi, l'ubicazione della porta segreta che conduce ad un cunicolo che si inabissa sotto la città.
Ballata
Si formano i primi legami tra i personaggi, con il bardo che allontana il pericolo delle guardie e Rauni Rowanstaff che guida il gruppo verso la libertà, utilizzando la chiave della serratura della cella fornita dall'abile Daghister. È però Drix, con la collaborazione degli altri (cui il re Bardo ha infuso sicurezza con un'appropriata ballata) ad individuare la trappola celata nella porta segreta. In breve tempo, all'insaputa delle guardie, il gruppo è in un cunicolo che, al buio, si inabissa nei recessi del sottosuolo. Alla fine del cunicolo (come avviene per ogni cunicolo che si rispetti) c'è però una fioca luce, che i nostri seguono speranzosi verso la libertà, guidati da Rauni Rowanstaff, trasformatosi per l'occasione in civetta delle nevi. Si sa che in città si stanno svolgendo i festeggiamenti in vista del matrimonio del Conte con la figlia del Granduca: si tratta evidentemente di un matrimonio politico attraverso il quale il Conte vuole sostituirsi al debole e anziano Granduca nel governo dalla città. È essenziale per i nostri eroi, che hanno maturato un debito di gratitudine verso Daghister e hanno, nel contempo, la necessità di dotarsi di armi e indumenti, recarsi in città a trovare Wilma, la di lui adorata figlia, per portarle notizie del padre. Il Re Bardo architetta un abile piano per cui i nostri eroi, che sono seminudi all'uscita dal carcere, si coprono di rami e foglie ed entrano in città passando per un ponte sorvegliato da guardie semiubriache, facendo finta di essere una delle tante compagnie di musici che si uniscono alla festa. La formidabile coppia Re Bardo-Drix esegue una serie di furti che consentono al gruppo l'avvio di una campagna di autofinanziamento, nella quale sono a tratti aiutati dal taciturno Phirosalle, votato, più che al borseggio, alla tutela della flora nell'ottica di un ecologismo ispirato alla violenza gratuita verso il prossimo. Difficile descrivere in sintesi i legami che via via si instaurano tra i personaggi, ma uno dei più importanti è sicuramente quello fra Phirosalle e Rauni Rowanstaff, che condividono un certo scetticismo verso lo stile di vita piccolo-borghese e i modelli sociali più sicuri e consolidati.
Corrente
Giunti a casa di Wilma, non aver commesso un ultimo grossissimo colpo ai danni di un mercante di passaggio, i nostri protagonisti vengono bene accolti e immediatamente rifocillati. Ottengono, inoltre, una grossa somma di denaro in cambio della refurtiva accumulata e la restituzione della totalità degli oggetti che avevano perso al momento dell'arresto. Si scopre, infatti, che il fidanzato di Wilma è Albert, ufficiale di medio livello delle guardie cittadine, addetto al “deposito corpi di reato”.
Giga
Proprio quest'ultimo giunge sul posto, ma dà immediatamente l'allarme: è stato seguito dai sicari del Conte che conoscono la sua fedeltà al Granduca e hanno intenzione di liberarsi definitivamente di lui. Il Bardo liquida con un colpo di stocco il primo dei due sicari; l'altro, gravemente ferito e portato all'interno della casa di Wilma, dove subisce un interrogatorio di terzo grado da parte di Phirosalle e dello stesso Bardo.
Ancora sarabanda – largo (epitaffio burlesco sulla morte e le gesta del sicario)
Dall'interrogatorio emerge che la maggior parte dei militari e dei notabili cittadini sono sul libro paga del Conte, che vuole fare le scarpe al Granduca. Emerge anche - e questa è una delle sotto trame che potrebbero rappresentare uno dei I fronti del gioco - che l'arresto del Re Bardo, avvenuto un anno prima sotto una falsa accusa di sedizione, si iscrive, in realtà, in un accordo fra il Conte e la Gilda dei mercanti di gemme di Maalbork, città-Stato natale del nostro eroe. Il sicario viene poi eliminato dallo spietato Phirosalle. Altra sottotrama che dovrà essere sicuramente sviluppata è quella per cui il Conte ha distrutto un villaggio di elfi, con annessi boschetti sacri, per edificare parte dei suoi lussuosi alloggiamenti: il fatto brucia a Phirosalle e Drix, entrambi convinti ecologisti e ha generato la nascita di una vera e propria Resistenza elfica.
Scherzo finale
Le diverse motivazioni dei personaggi sembrano, quindi, convergere verso l'obiettivo dello smascheramento del Conte e del ritrovamento dello scettro magico in possesso del Re-Aberrazione, che vive nei recessi delle grotte sotto la città. Ciò si traduce immediatamente in una fattiva collaborazione fra Re Bardo e Phirosalle nella cura del ferito Albert e nel suo reclutamento come accolito. Divergenze, per il momento radicali, permangono, invece, sulla sorte da destinare a Wilma, verso la quale Phirosalle vorrebbe - ingiustificatamente per i suoi compagni di avventura - rivolgere immediatamente la sua bruta violenza, dopo avere - perché no? - massacrato i due fedeli servitori che l'accompagnano nella fuga dalla sua lussuosa abitazione cittadina verso un mulino semiabbandonato lontano qualche miglio. L'impulso iniziale di Phirosalle, bloccato all'unisono dai suoi compagni, si sublima in un peloso interessamento del malvagio mago per l'ubicazione del mulino...
Il gruppo, guidato da Albert, giunge così sull’orlo dell’abisso che nasconde il malvagio Re-Aberrazione.
The Judge
Alcuni dettagli su ...
Il Re Bardo, per nascita Wile Euripontis “il Triste”, è un nobile in esilio dalla città-Stato di Maalbork, collocata su un’isola a grandissima distanza dal luogo in cui i personaggi si trovano in questo momento. Il Re è restio a raccontare i particolari della sua storia personale, i quali emergono solo dai testi oscuri e allusivi delle sue ballate, che canta accompagnandosi, di preferenza, con la cornamusa. La sua canzone più celebre è «La mia povera città-Stato», in cui descrive, con metafore non sempre agevolmente comprensibili, il territorio, l’economia e la forma di governo del suo paese natale. Solo l’ascoltatore più attento riesce a venire a conoscenza del fatto che l’isola su cui la città si trova potrebbe anche essere una penisola collegata alla terra da un istmo molto stretto o un’isola situata all’interno di un lago o di una grande palude. Nessuna indicazione emerge, invece, sulla grandezza del territorio, comunque pianeggiante e vocato alla pratica di un’agricoltura e di un allevamento di sussistenza. Dalla canzone si capisce anche che il popolo a cui il Re Bardo appartiene non pratica la navigazione né la pesca, attività tradizionalmente riservate ad altre etnie che condividono lo stesso territorio. Le ultime due strofe sono dedicate alla famiglia Euripontis, dinastia reale del posto che sembra, però, condividere il potere regio con la rivale famiglia degli Aghias, secondo un meccanismo in base al quale vi sono in ogni momento due re, che hanno il potere di nominare e revocare il Governatore della città. Vi sono anche quattro, o forse più, casate minori, i cui membri compongono, a rotazione, il Consiglio dei Cinque. L’unico dettaglio chiaro è proprio la composizione del Consiglio, presieduto da un nobile di una delle casate minori e composto, per il resto, da due nobili di ciascuna delle famiglie reali. Le casate sembrano corrispondere, almeno in parte, a popoli diversi che, già nei tempi antichi, decisero di porre fine alle lotte per il predominio, creando un sistema di pacifica convivenza.
Le ragioni per le quali il Re Bardo è stato esiliato sono oscure, anche se, dal testo della sua ballata «Una settimana e un terzo», sembra comprendersi che ormai sono passati alcuni anni dal momento in cui ha effettivamente regnato, per soli 9 giorni e avendo come re collega il malvagio e dispotico Aghias Aghias.
Nella sarabanda «Vivere in miniera» si racconta l’economia della città-Stato di Maalbork, basata sull’estrazione del rame e delle pietre preziose da due diversi filoni, i cui ingressi sono strettamente sorvegliati e accuratamente tenuti celati agli stranieri.
In «A spasso con i miei commilitoni» si descrive, invece, la durezza della vita militare della città, temperata ogni anno da tre giorni di banchetti conviviali, con danze e canti in ricordo degli eroi defunti. La notazione più interessante è che in più di una strofa della canzone si fa riferimento al fatto che la città pratica l’ateismo di Stato.