martedì 7 febbraio 2012

The One Ring

Nella tana del mostro.

Ci infiliamo nella grotta alla cui entrata abbiamo piazzato una trappola. L’atmosfera è cupa e fioccano i punti-ombra. I due elfi che ci accompagnano si rivelano dei validi combattenti e si mettono a far fuori topi giganti piagati da orrende mutazioni. Combattiamo anche noi e restiamo parecchio sfessacchiati.


In mezzo alla pugna il piccolo hobbit trova una statuetta di remotissima fattura e di notevole peso, testimonianza della vetustà della frequentazione umana dei luoghi. Il ritrovamento genera in lui una lotta fra il suo animo di cercatore di tesori che vorrebbe tenere la statuetta e lo spirito di sopravvivenza che lo costringerebbe a lasciare la statuetta in ragione di una maggiore agilità in quei luoghi pericolosi. Ovviamente sceglie la prima.


Proseguiamo nell'ombra: Avagisa subito, gli altri di noi dopo un sonno ristoratore. Ci inquietano risalenti graffiti sulle pareti calcaree di una caverna: Saradoc li interpreta come segno di antichi sacrifici umani a una creatura serpentiforme. Troviamo anche la tana di Gollum, con tanto di giaciglio e pesce fracico: se ne è andato al massimo da uno o due giorni; è rimasto, comunque, in zona. Troviamo passaggi nell’ombra; forziamo una porta segreta, fino a un buio corridoio discendente. In due nicchie, statue a forma di serpente ci fanno capire di essere vicini al mostro. Il corridoio termina in un buco con tanto di geyser. Nel buco c’è il nostro repellente amico, che lascia ad Avagisa qualche punto ombra al solo sguardo. Sta risalendo l’anfratto. Gli gettiamo addosso, dopo averle divelte, le statue che lo rappresentano: sul suo gigantesco muso vermiforme sono come bruscolini. La terra trema. Scappiamo chiudendoci la porta alle spalle e, correndo, andiamo a finire in una grotta con laghetto, nel quale immediatamente ci immergiamo, sulle fresche tracce di Gollum. Qui l’hobbit capisce che esiste uno stretto passaggio subacqueo e decide di percorrerlo con il poco fiato e le scarse capacità natatorie che lo contraddistinguono. Nel farlo, rischia la fine. Arriva semisvenuto ad una pozza che butta direttamente nella tana del mostro. Si nasconde nel buio, dopo alcuni infruttuosi tentativi di fuga nella profondità della montagna. Comincia a riprovare, senza riuscirci, il percorso natatorio opposto. Il Serpentone si aggira nelle immediate vicinanze, ma il piccolo Saradoc è abile celatore di se stesso. Gli altri, nel frattempo, sono sopravvissuti al parziale crollo della caverna e hanno organizzato un soccorso, che non tarda ad arrivare, con corda e borracce di aria.

Il piccolo Hobbit è salvo, ma – quel che più importa per la sparuta compagnia – ha con sé una chiave e un misterioso astuccio contenente una mappa, che, decifrata dal Nano, rivela nascoste rune lunari che parlano di una radura elfica piena di laghi nel segreto del Bosco Atro. Vorrà Thranduil, re di quelle contrade, fornire ai nostri eroi una spiegazione? Nel frattempo, Gollum sembra definitivamente scomparso…


-The Judge

8 commenti:

  1. Siete tutti dei fanatici...meravigliosi!

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  2. stai attenta a non farti vedere troppo spesso da queste parti... che finire tra gli strani personaggi è un attimo :)

    (scherzo passa più che puoi)

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  3. Attenta Ele che a rimanere imprigionati in questa spirale di follia è un attimo....

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  4. ahahahahah sono esaltato... talmente tanto che mi sono rimesso a leggere le cose anziché proseguire nel trasloco !!! Ora Claudia mi uccide

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  5. Ah ah ah...tremo al solo pensiero cari Cultisti...
    Però una sessione femminile una volta dovreste organizzarla: solo per il divertimento di vedere noi donne alle prese con mazze di ferro, orchi, draghi e topi giganti!

    ps: Marchese, il soprannome di Luca non poteva essere più azzeccato, a Venezia per leggere la guida gli ci voleva il monocolo!

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    1. ahahahahahahaha ed invece il soprannome Aplomb Brittannica come me lo vedi su Luchino ????

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  6. Una sessione al femminile di Cthulhu sarebbe un evento da segnare sui libri di storia, ad imperitura memoria nei secoli dei secoli.

    Da fare, assolutamente!

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