martedì 21 dicembre 2010

I Pilastri della Terra


Serata a 3 con Il Fanatico come padrone di casa, The Judge ("il favorito"), Il Marchese ("Padre Solomon")

Il gioco:

Il Fanatico dopo un primo momento di squallida falsità e menzogna, nascosta dietro al mostrare le regole del gioco ed al quale, nonostante i nostri sospetti siamo ovviamente abbocati come due beccaccini, da ultimo che era al 5° turno, ha vinto con distacco su un possente The Judge, giocatore coriaceo e di esperienza ... Il Marchese ??? NA' PIPPA !!!!!!!! Ho pure sbagliato l'ultima mossa, ma comunque anche così ero ultimo a 4 punti da The Judge.

Giudizio: gioco valido, probabilmente con l'espansioni, diventa molto valido, da ripetere anche se con il limite di Puerto Rico che NON SI COMBATTE.

-Il Marchese

giovedì 16 dicembre 2010

Cthulhu

Sessione intensa, nella dimensione parallela




Siamo riusciti a raggiungere questa dimensione parallela dove abbiamo incontrato Mordekai ed appurato che la sua ancora era stata presa da quella gran baldracca di sua moglie. Siamo dunque tornati indietro, e ci siamo nuovamente "teleportati" dal cerchio fatto dalla baldracca e Spallanzani...abbiamo trovato le loro tracce: portavano ad una parete rocciosa. Lì abbiamo usato la cerbottana con la polvere nera e si è aperto un varco nel muro.

Siamo entrati.

C'era una stanza con una vasca nera, poi un corridoio con tante stanze con pagliericci e giacigli. L'altro corridoio invece portava al cavernone principale dove abbiamo sorpreso alcuni individui visibilmente drogati da roba pesa, sdraiati su tappeti, che fumavano da nraghilé strani; fra di loro c'era Spallanzani, nudo e lievemente barzotto. Al centro un gazebo con 3 che suonavano flauti e cembali. E lì accanto la baldraccona sdraiata per terra tutta nuda, che si faceva selvaggiamente ingroppare da un essere immondo: una vescica enorme, translucida e piena di tentacoli che fischiavano. La tipa aveva l'ancora del cornutazzo di suo marito appesa al collo, fra i seni prominenti (una chiave d'argento).
Senza saper nè leggere nè tantomeno scrivere abbiamo crivellato di colpi il polipazzo che è letteralmente esploso sulla baldracca ricoprendola di liquame vischioso. La tipa ed i suoi amichetti non l'hanno presa molto bene...e ci hanno attaccato seminudi. Spallanzani ha sparato al prete ferendolo...poi sono tutti caduti sotto i nostri colpi (non ricordo chi, ma alla baldracca qualcuno ha fatto esplodere la testa mentre si avventava su di noi, sempre nuda, brandendo un coltellaccio).

Dunque strage.


Successivamente abbiamo preso la chiave e siamo fuggiti da questo mondo parallelo appena in tempo, dato che dal cadavere del mostro si stava formando un esercito di creature ripugnanti.
Tornati sul treno abbiamo portato la chiave a Mordekai, che è tornato in sè ed è pronto a ricompensarci in modo massiccio (si parla di volture di abitazioni, benefits, macchine, libri d'incantesimi, oro e quant'altro).



Tutti i passeggeri scomparsi sono riapparsi. Nel frattempo era stata inviata una nuova locomotiva che ci ha portati sani e salvi a Losanna.
Ora siamo lì.


- Don Herode alias il Fanatico

martedì 16 novembre 2010

Cthulhu


Poissy, Gennaio 1931,
La notte in cui scendemmo nelle cantine del conte Fenalik.

Ore 18:15. Il sole è tramontato da poco. Dopo aver passato la giornata a scavare tra i detriti prodotti dal crollo della villa del conte Fenalik siamo finalmente riusciti a liberare la vecchia porta delle cantine.

Ore 18:30. Dopo qualche tentativo andato a vuoto il Maggiore è riuscito ad aprire la vecchia posta di ferro. Notiamo come la ruggine abbia irrimediabilmente compromesso tutta la struttura che sorregge e compone il portone, che risulta tra l'altro impossibile da richiudere. Oltre la soglia scorgiamo un piccolo disimpegno rettangolare, non riusciamo a vedere oltre i primi metri dall'ingresso. Restiamo in ascolto per qualche minuto, ma dall'interno non sopraggiunge nessun rumore. Una cosa però gela il cuore di tutti, e ci trattiene dal proseguire oltre: il tanfo che arriva dal fondo delle cantine è a tutti tristemente noto, ricordo delle maledette grotte di Winterness.

Ore 18:50. Restiamo fuori dalla soglia cercando il coraggio per entrare, ci trattiene la paura per le cose già vissute in passato, ma alla fine decidiamo di entrare: il pericolo più grande è probabilmente rappresentato dallo spirito bianco che ci segue e che vorrà rientrare in possesso del braccio del simulacro di Sedelfkar.

Ore 19:00. Nella più completa oscurità avanziamo oltre il disimpegno di ingresso, altri scalini scendono per il corridoio, siamo probabilmente a 5-6 metri sotto il livello del suolo, davanti a noi il percorso prosegue con un unico lunghissimo corridoio.

Ore 19:05. A destra e a sinistra si aprono delle piccole celle scavate nella pietra, in ognuna troviamo qualche attrezzo di tortura e delle catene. Ci sono ancora molti resti umani mummificati e delle chiazze nere prodotte dal sangue delle torture inferte ai prigionieri.

Ore 19:30. Nelle prime celle non troviamo nulla di più di quanto descritto in precedenza, sebbene il nostro animo sia colmo di angoscia e le nostre gambe vacillino un poco per la paura, decidiamo di avanzare più speditamente lungo il corridoio.

Ore 19:40. A mano a mano che proseguiamo nell'esplorazione notiamo che dai candelabri appesi al soffitto cominciano ad apparire tracce della vegetazione che in superficie corrisponde al limite della antica proprietà di Fenalik: radici di rovi e rose dagli aculei neri come la pece bucano il soffitto in più punti, stiamo vicini al muro e molto attenti a rimanerne lontani.

Ore 19:55. Alla fine del corridoio un arco in pietra costituisce l'ingresso ad un locale apparentemente più grande.

Ore 20:00 Il locale ha al centro un enorme pozzo circolare, sopra il pozzo e in mezzo alla volta che un tempo costituiva il soffitto della stanza i rovi hanno completamente distrutto la copertura originaria. Con orrore ci accorgiamo de dalle spine dei rampicanti spillano gocce di un liquido come la pece, probabilmente velenoso. Ci copriamo come possibile con i cappelli e con le giacche in modo da evitare per quanto possibile il contatto.

Ore 20:15. La stanza è completamente vuota, non riusciamo a vedere la fine del pozzo, ma riusciamo a trattenerci dal gettare oggetti al suo interno per definirne la profondità, sembra abbastanza profondo. Alle pareti sono appesi monconi di torce ormai consunte dal tempo, le raccogliamo e le accendiamo.

Ore 20:20. Oltre la stanza il corridoio riprende, cupo più che mai e continua a scendere per un'altra decina di scalini nell'oscurità.

Ore 20:30: Più avanti il pavimento ritorna piano, e in lontananza vediamo un bagliore bluastro provenire da un'ambiente più grande. Secondo i nostri calcoli siamo oramai sotto la parte principale della vecchia villa del conte.

Ore 20:40. La stanza è enorme. Le rose che penetrano da ogni angolo della struttura, da ogni fessura tra le pietre, emanano un colore che sebbene prima avessimo percepito come una sfumatura scura di blu, ora ci accorgiamo essere assolutamente incredibile, soprannaturale. Raccapricciamo nell'accorgerci che rose e rovi, aggrovigliate dal pavimento al soffitto in realtà poggiano su una distesa sterminata di cadaveri umani.

Ore 20:50. Al centro del groviglio di rampicanti riusciamo a scorgere un oggetto bianco dalla foggia di un braccio bianco debolmente luminescente. Il braccio del Simulacro!

Ore 21:00. Torniamo indietro nelle celle e cerchiamo di raccogliere il maggior numero di assi di legno, panche e oggetti per creare una passerella di fortuna da poggiare sopra il groviglio di piante per arrivare al braccio. Il piano è di evitare di nuocere alle piante in qualche modo, considerando che ostruiscono entrambe le vie di accesso alla porzione di corridoio in cui ci troviamo.

Ore 21:30. In accordo con il gruppo, mi propongo per andare a prendere il braccio passando sulla passerella improvvisata: sono il più leggero e ho maggiori possibilità di riuscire passare senza danneggiare le piante.

Ore 21:40. E' NOSTRO! finalmente abbiamo il primo pezzo del simulacro!

Ore 21:45. Nello spostarlo dalla sua originale posizione tutto nella cantina comincia a disfarsi, le rose appassiscono quasi istantaneamente e perdono la loro luminescenza. Cominciamo a risalire quando una leggera nebbia si addensa intorno a noi... e comincia ad addensarsi... AIUTO!!

"In un battito di ciglia dalla nebbia prende forma la figura di un umanoide altissimo e bellissimo, con il corpo completamente bianco e occhi rossi come un demonio! Si gira di scatto e afferra la testa del maggiore, decapitandolo all'istante con un movimento e una forza sovrumana. Sconvolto, stringo al petto il braccio e corro lungo il corridorio risalendo le scale a rotta di collo. Cado. perdo i sensi. buio."
Ore 05:15. Vengo svegliato da Don Herode e Christian Lorien, insieme a qualche altra persona scesa con loro nelle cantine. Incredibilmente mi accorgo che il braccio è ancora lì stretto tra le mie braccia. Mi aiutano ad uscire dalle cantine, mi sento completamente ribaltato nel corpo e nella mente. Nella testa ho ancora l'immagine raccapricciante del maggiore decapitato, mi sento mancare di nuovo per qualche istante. Nel portarmi fuori Don Herode mi raccontva di come aveva sparato al demone bianco riuscendo a metterlo in fuga, sebbene non perdesse sangue o non dimostrasse altro tipo di umana sofferenza, si era semplicemente dissolto nuovamente in polvere e nebbia.

Ore 08:00. Con il sorgere del sole tutto a Poissy sta cambiando velocemente, le vecchie ferite di Cristian e Veronique stanno guarendo velocemente e la piccola Alexandrine è molto migliorata. Le antiche e cuoe rose che popolavano il perimetro della vecchia villa stanno rapidamente scomparendo, lasciando posto alla vegetazione originale, e su tutto il paese sembra in qualche modo essere scomparsa quella aura di paure e oscurità che abbiamo sentito quando siamo arrivati.

Credo che riposeremo qualche tempo prima di ripartire alla volta di Losanna, e comunque non possiamo andarcene prima di aver celebrato un funerale per il Maggiore. Pace all'anima sua.

-Il Giovane Virgulto "Dr. Eugene Aldo Lomas"


replica


Hrundi Silvassa durante un convegno a Calcutta



Ho fatto pubblicare  sul Times (edizione serale) un necrologio del seguente tenore:

"L'altro ieri, in terra straniera, lottando con un nemico astuto e subdolo che rifugge il leale scontro del campo di battaglia, è venuto a mancare - nell'ultimo disperato tentativo di difendere gli oppressi, i bisognosi, i deboli - il maggiore.  Gli ufficiali, i sottufficiali, il battaglione tutto si stringono intorno alla sua famiglia, sconvolti per l'mprovvisa perdita subita. Possa il suo sacrificio essere, per le generazioni future, fulgido esempio di una dedizione e di un senso civico che si spingono ben oltre l'àmbito del dovere militare".
- Hrundi Silvassa  alias The Judge



martedì 2 novembre 2010

Shogun



Signori,

GRANDISSIMA PARTITA A SHOGUN !!!!!!!!

Ieri alle ore 21.30 un gruppo di superarditi, malati di GDT/GDR, si è ritrovato nello SCANNATOIO, di Guido-San ove si è svolta la pugna ...
Bello, bello veramente e soprattutto non ha vinto Tonino detto the Wall, ma un grandissimo ed innarestabile The Judge, seguito da un arcigno Guido-San per poi arrivare ad un confuso Marchese, possente nelle armate ma pippa nelle costruzioni.

Da rifare assolutamente.

- il Marchese

replica


Sì sì: è stato un bel match! Comunque anche il marchese ha dato una bella "zampata" alla fine. Tony The Wall, invece, è stato piallato senza una vera ragione...forse solo per il fatto che mediamente vince sempre ;-)



Alla fine The Judge ce l'ha tirata in saccoccia a tutti con il suo inattaccabile predominio geografico nella "Penisole del Sorriso"... noto luogo di villeggiatura per pensionati, ricco di palazzi, templi e teatri "No"... :-)

- il Fanatico



venerdì 22 ottobre 2010

Cthulhu

Dr. Eugene Aldo Lomas


Impegni a Parigi

Cari compagni, ci scrivo dall'hotel Lascàle di Beaubourg sur Seine in cui mi sono trasferito in tutta fretta ieri in tarda serata senza possibilità di avvertirvi.

Dopo essere stato sottratto dall'ora tarda alla vostra cortese compagnia e alla Biblioteque Nationale, mi è stata recapitata una missiva urgente da Londra. Non vi tedio con i dettagli del messaggio, vi basti sapere che mi trovo ora incastrato nel tentativo di concludere alcune spigolose faccende lasciate in sospeso dal nostro comune amico Sir Francis Kane e che non se ne verrà fuori prima della fine della settimana.

Continuerò ad aiutarvi nella nostra comune ricerca nonappena queste faccende saranno sistemate.

A presto,

-Il Giovane Virgulto "Dr. Eugene Aldo Lomas"

martedì 12 ottobre 2010

Cthulhu

Parigi 11/01/1931




Gentile Monsignore,

la mia fede vacilla, ma come promesso le scrivo queste mie due righe per tenerla informata.

Con i nostri amici si torna a Londra e ci si reca al British Museum per poter trovare delle informazioni sul conte Fenalic all'interno della British Accademy, luogo ove lavorava anche il buon Prof. Smith.
Mentre stiamo cercando i tomi di nostro interesse, ecco che l'indiano si trova a notare una persona con cappello e cappotto, stranamente seduto su di una sedia... ebbene si trattava di una persona scarnificata ... il Prof.Smith ? Da una sommaria analisi sembra proprio di si ... che immagine terribile, CHE DIO CI STIA ABBANDONANDO ??????

Immediatamente si scorge ciò che l'uomo stava leggendo, un atlante generico aperto su di una cartina dell'Europa e notiamo esserci un segnalibro in pelle umana con delle scritte in turco moderno ... l'arrivo del caro commissario Bingham interrompe momentaneamente le nostre ricerche.

Sorseggiando qualcosa di forte al pub Tom Cribb, di cui allego una foto, per riprenderci dall'impressione avuta ecco che iniziano varie congetture ... quelle di un certo Alistair Darroch sono veramente fantasiose !!!!


Pub Tom Cribb

Alla fine due rimangono quelle più chiare, andare alla ricerca di Beddows facendo visita a Bingham e contemporaneamente farsi tradurre le scritte trovate sulla pelle ben tagliata, particolarmente conciata e di recente taglio. Ebbene scopriamo che il primo è stato ritrovato nelle fondamenta della casa del prof. Smith, carbonizzato (e successivamente scopriremo che è stato ucciso spezzandogli il collo, prima dell'incendio della casa, vista la mancanza di segni di fumo nei polmoni), mentre il foglio è una minaccia di morte per chi si mette contro gli scorticatori ... la tristezza ci coglie ed andiamo a dormire ... che notte ... che incubi !!!! QUALCUNO CI SORVEGLIA, chiamo gli amici al telefono, le losche figure FUGGONO, SPARO ed alla fine mi addormento ... qui non sono in grado di ricordare altro.

Il giorno successivo ci rechianmo nell'ufficio del Prof.Smith dove dopo alcune ricerche troviamo una lettera di un certo M in cui viene richiesta la visita del professore per discutere della scomparsa di Lord Mallory ... stessa M di Winterness, stessa mano, scrittura anctica ... il professore era spaventato quando gli avevamo parlato della lettera e comunuqe su questo M è sempre stato molto vago !!! Chi è costui o costei ... è contro di noi, è con noi ... certamente solo il signore potrà col le sue infite trame darci la saggezza per scorgere la verità.

Vado a pregare mentre i miei amici, condotti dal Maggiore, da questo Alistair Darroch e dall'indiano fanno intrugli di uomini per potersi difendere, ma già so che l'uomo falla !!! E poi ... e poi mi convincono a non venire a Midsommer a trovarla ma di partire per Parigi, la Francia, i Francesi, che posto sporco, orribile, puzzolente e pieno di francesi che parlano una lingua strana.

Arrivati in città troviamo un albergo di livello, ma senza crocifissi in camera, blasfemi !!! la sera vado a mangiare alla Gare de Lyon con Alistair Darroch, allego immagine, dove debbo dire che se non fosse per la macanza della birra non ho mangiato male ... ma gli altri ??? Lomas è sparito con un foglio del libertino (bernardo) in mano, mentre gli altri sotto la guida di Fosbury e dell'Indiamo bvanno al Moulin Rouge .... che penserà il nostro signore ... COSA PENSERANNO GLI SCORTICATI !!!!!!


Le Gare de Lyon


Il giorno dopo i mie compagni si chiudiono nella Biblioteca Nazionale e scoprono parecchio cose, ma le racconterò in seguito, ora è giunta l'ora dei vespri serali, vado, ho bisogno di fede e di preghiera.

Sempre reverente,

Padre Solomon Kuranes

- il Marchese

martedì 5 ottobre 2010

Cthulhu




Il riassunto:

Amici UNA PRECE !!!!!!
Ieri nell'anno del signore 1931 abbiamo visto passare a miglior vita il nostro Vate, il Dottor Smith !!!

Grazie alla mano possente del signore, il nostro gruppo era riuscito a scoprire la via per la soluzione dell'enigma della stanza 327, ma L'INETTITUDINE DELLE ARMI e forse una qualche incertezza nelle mani del nostro MAGGIORE, in quanto non sorrette dalla FEDE, ci a portato a vedere la morte, lenta e dolorosissima del Dott. Smith, squoiato da un sacerdote di questa setta di INFEDELI CHE IL SIGNORE PUNIRA'.

Ancora una volta rivolgo la mia prece al signore per la salvezza dell'anima del nostro Dott. Smith.

Longo est lo cammino sed grande est la meta.

-Il Marchese "Padre Solomon Kuranes"

La replica (1)

Ora.... che un presunto inutilissimo fasullo e miscredente prete, dopo aver sparato a bruciapelo ad un poero arabo che sfumazzava tranquillamente seduto su un divano (senza nemmeno ucciderlo), abbia da ridire sul operato anzi sullo spettacolare operato del nostro Maggiore, rende l'idea del gruppo di incompetenti con cui mi trovo a girare per le lande dell'europa... quindi come sempre succede nei fallimenti... non è colpa mia ma vostra.

-Duca Fuoco "Il Maggiore"

La replica (2)

Il signor Smith e' morto perché faceva parte della sceneggiatura e nulla sarebbe stato possibile per salvarlo,nemmeno tutti i santi in paradiso avrebbero potuto modificare il suo destino. Si potrebbe concludere che tutta la storia della chiave fino ad arrivare all'albergo e' servita solo per vedere il nostro mentore morire piano piano sotto gli attrezzi di una banda di pazzi.

-Tonino The Wall "...nome..."

La replica (3)

Don Herode Correa da giovane


"La mia è classe, la sua è...Cthulhu..."

signori, ho capito tutto. Bisogna armarci fino ai denti. Don Herode comincia a fare flessioni ed addominali tutte le mattine... successivamente farà sicuramente un salto in un negozietto di caccia e pesca (ma più caccia che pesca)... è giunto il momento di una nuova alba... e del tramonto per tutti coloro volti al male. Da oggi mi chiamerete: Don Herode "El Castigator".

Nel frattempo, Luca, faccio la domanda per vedere se mi prendono come controllore dell'Oriente Express. In alternativa, chiedo a Bingham se mi fa entrare nella polizia.....anche come semplice segretario. Comincio anche a fare uso di droge leggere, per cercare di posticipare l'inevitabile follia che ci attanaglia.

Hola a todos,

-Il Fanatico "Don Herode El Castigator"


PS: ...vi dirò di più... tanto prima o poi a Cthulhu si impazzisce tutti: Don Herode, all'insaputa di tutti, comincia a cucirsi una tutina aderente da super-eroe (anzi... Super-Herode) avrà una doppia identità.




il commissario Bingham da giovane

Don Herode is watching you....


"La prima volta che vidi muoversi le ombre, ero in casa da solo. Ci fu un rumore. Come di uno scoiattolo che inciampava nella ghiaia. Mi affacciai alla finestra, ma nel cortile non c'era nessuno. E quando mi voltai mi si gelò il sangue. La mia ombra era rimasta là, dove si trovava prima. Ero sicuro che ci fosse una spiegazione scientifica a tutto questo, ma io sono un uomo che considera ancora magia l'idrolitina. Allora feci quello che la mia intelligenza mi suggerì in quel momento. Gli puntai la luce della lampada addosso. E lei sparì.

[...] Scoprii solo più tardi che quello era solo un avvertimento. Che l'ombra stava venendo a prendermi. E quando fui di fronte a essa ebbi paura. Era venuta per Don Herode. E glielo lasciai portare via.....Da oggi sono El Castigator...se il mondo sapesse la metà delle cose che so io...io ne saprei il doppio!..

Fletto i muscoli e sono nel vuoto!"

mercoledì 22 settembre 2010

Alta Tensione



Alla fine l'altra sera a casa di Luca s'è giocato ad Alta Tensione: considerato da molti gamers come uno dei giochi più belli e profondi al mondo.

Partitone piacevole. Presenti: Cecagna, Marchese, Fanatico, Tony, Duca e Tommy. Ha vinto l'inarrestabile Tony the Wall..bravo bravo.


S'è riso. Il gioco ha meccaniche molto belle: ciascuno di noi deve riuscire ad estendere la propria rete elettrica attraverso lo sviluppo di centrali sempre più efficienti ed il successivo allacciamento fra le varie realtà urbane.



Unica pecca, si conveniva, l'ambientazione poco trascinante...cioè...alla fine so' centrali elettriche…però la fase "asta" è meravigliosa…e poi abbiamo condito il tutto con gag esilaranti :-) Ogni mossa veniva introdotta dall'ormai classica espressione "senza saper né leggere, né tantomeno scrivere"…e ricordo anche dei fantomatici fax ricevuti dai sindaci delle varie città che sollecitavano un pronto collegamento alla rete elettrica (mi pare).

Bel gioco anche per la versatilità del numero di giocatori (fino a 6!).

- il Fanatico


replica

A me continuano ad arrivare fax.......

- Duca Fuoco

replica (2)

Io ho presentato esposto per la gestione, per così dire, ALLEGRA, del Fondo Monetario Internazionale .... non è che sbaglio numero ????

- il Marchese



venerdì 27 agosto 2010

Puerto Rico

Ieri, a casa di Cecagna, serata Puerto Rico, dominata dal Giovane Vurgulto, che ha regolato, di misura, il sottoscritto, Cecagna, Tony e il Gerini.  Era la prima volta che ci giocavo.

- the Judge

replica

Porto Rico è tanta roba...

Il Virgulto sicuramente ha comprato il Mercato lo so lo so lo soooo! è la tua tecnica!!!!

:)

- Tommy

replica (2)

Grande davvero Puerto Rico, finalmente l'ho conosciuto e mi è piaciuto.
Mi scuso ancora con gli altri per il ritardo e per essermene andato via come cenerentola, prima del termine...sigh

Spero in una rigiocata seria!

- il Gerini

giovedì 5 agosto 2010

Last Night On Earth: the zombi game

"...get back you devils!"



Gioco che ha una certa rilevanza storica nel nostro gruppo, perché, fra ninnole e nannole, mi sa proprio che è stato il primo incontro esteso di GDT (col Marchese, Matteo…special guest Giulio e poi non ricordo bene chi c'era).



Ameritrash 100% original. Bellissimi i componenti, con mappe componibili, carte illustrate con citazioni tipiche e miniature assai dettagliate. Dinamiche di gioco piuttosto semplici e quasi banali: gli zombi attaccano la mappa, gli eroi devono scappare, trovare armi ed oggetti utili e sconfiggere i mostri o portare a termine una missione specifica tipica del film del genere.
Di solito un giocatore muove gli zombi e tutti gli altri gli eroi…ma possono essere anche in due a muovere gli zombi. Ci sono vari scenari con missioni e condizioni di vittoria diverse per gli eroi…mentre per gli zombi lo scopo è sempre lo stesso: far fuori tutti ;-)

In linea di massima lo scopo del gioco è arrivare all'alba…vivi; ma, ripeto, gli scenario sono molteplici.




...ma sì, ma sì: giochetto carino senza troppe pretese che riesce a ricreare un'atmosfera da B-horror-movie. Gli eroi stessi sono tutti stereotipi dei più famosi film del genere: c'è il prete, il vagabondo, la cheerleader, lo sceriffo, l'infermiera poppano bona, il vagabondo..ecc.); ognuno di loro ha uno "special power".
Il gioco mette a disposizione anche un CD audio per il sottofondo…che faceva piuttosto cagare (anche se a Giulio un po' piaceva ;-).

Tanti tiri di dadi e pescaggi di carte, quindi tanta alea, ma tutto sommato non mi è dispiaciuto. L'atmosfera da "alba dei morti viventi" c'è. E non dura molto: siamo infatti riusciti a fare ben due match.
Nel secondo, gli zombi sono passati nelle tanto abili quanto perfide mani di Matte…ed è stata la rovina per gli eroi. Il prete è morto dopo poche mosse ed è stato prontamente sostituito da un buffo sceriffo pasticcione, sempre incerto su come muoversi (alias...io....eh eh eh...del resto mi sono ritrovato a vagare in un supermercato mentre gli altri si sollazzavano di sboccaponcioloni...uaz uaz).


Ottimo filler per una notte di mezz'estate...impossibilitati a fare un GDR, diciamo che è stato "Just what I needed!" ^-^



- il Fanatico

martedì 13 luglio 2010

HARP



Dal diario di Aradur:

Dopo aver finito di affilare una delle mie due spade , mi metto a scrivere quanto segue:

L'incontro con gli spettri è stato devastante. L'Hobbit è morto e Finbar ha bisogno di 15 giorni di convalescenza, da passare inconscio, cullato fra le tettine acerbe di Ishel, figlia del fabbro.

Durante questo lasso di tempo, noi superstiti miracolosamente indenni, abbiamo deciso di andare in cerca di erbe dalle proprietà straordinarie, per poter avere un aiuto contro le imminenti minacce che dovremo fronteggiare.

Sono stati 15 giorni di ricerche proficue. Abbiamo trovato dell'Athelas, che potrò usare per curare ogni tipo di fertita, dell'ottimo lino per le corde dei nostri archi, nonchè altre sfiziose erbette. In uno delle sue frequenti abluzioni oleose, Ishel ha notato una strana scritta incisa a fuoco sul petto villoso di Finbar...una scritta in Lingua Nera. Il nostro amico cieco, una volta ripresa conoscenza, ci ha rivelato che tantissimo tempo fa (lui ha 900 anni...vabé) fu imprigionato dagli orchetti, torturato, seviziato, violentato ripetutamente in tutti i propri orifizi..e marchiato a fuoco con la scritta "chi la butta ci va.."...no, scusate: "Prigioniero una volta - prigioniero tutta la vita".

Cecagna ora è pure zoppo...stiamo valutando seriamente l'ipotesi di farlo partecipare alle prossime para-olimpiadi...secondo me avrebbe delle ottime chances. In alternativa, alcuni parlavano di trovargli una badante Esterling: dice son le meglio.

Dopo questo breve aneddoto, ci siamo recati da Menoib: capovillaggio e zio di Geroiba. Mortificato per ciò che era successo, ci ha giurato di non aver mai sospettato nulla riguardo al male che cresceva dentro suo nipote. Come pegno per la sua negligenza -il giudice ci ha ricordato che un capo villaggio è oggettivamente responsabile delle azioni del suo popolo; tanto più che era pure zio di Geroiba esercitandone la patria potestà- come pegno, dicevo, Finbar gli ha suggerito di tagliarsi un mignolo. Stoicamente, Menoib si è privato di una delle sue due piccole appendici.

Col mignolo di Menoib nel taschino, siamo andati dalla madre di Geroiba: la zozzona ci ha rivelato che in realtà lei è solo la madre adottiva; la vera madre era....Rainet!!! ta-daaaaaaaa! del padre non si sa nulla.

Il nobile ramingo che ci ha salvato dalla disfatta (Thorendil), ci ha fatto capire che Solofen e Skammar sono dalla nostra parte. Ha pure provveduto ad ingaggiare Skammar per noi come guida: destinazione le Caverne degli Enigmi. Pare infatti che abbiano trovato uno degli ingressi dal quale entrarono i Fagoin, la tribù scomparsa. Decidiamo quindi di dirigerci là guidati da Skammar. Ma prima di ciò, un nuovo elemento si è unito al gruppo: un possente nano ramingo (ebbene sì, amici: esistono anche i raminghi nani) in cerca di ventura. Si fa chiamare Kuzk: ha due martelloni deluxe, armatura semi-piastrata, cerchi in lega, boccale di birra runico che gliela fa gustare sempre fredda, cresta rossa in testa, barba lunga e tanta voglia di menare...pure troppa. E' già stato ribattezzato con un simpatico appellativo che ora mi sfugge. Lo abbiamo incontrato alla locanda. Credo che fra lui e Finbar ci sia del tenero (si tenevano sempre mano nella mano)..ma non ditelo ad Ishel!

Partiamo, con due muli al seguito (è più forte di noi...senza muli non ci muoviamo).

Dopo un piacevole viaggio per i sentieri boschivi, giungiamo finalmente alle pendici dei Monti Nebbiosi, nei pressi della famigerata Caverna degli Enigmi. Il sentiero passa in mezzo a tre cumuli di pietre. Uno dei tre si anima al nostro passaggio: è un golem di pietra Woose (Puk?), messo lì a guardia dell'entrata. Skammar, Bajock e Sulnar lo fronteggiano dandoci modo di entrare nella grotta.

L'ingresso si chiude saldamente dietro di noi. Prima di entrare sentiamo un rumore di ossa fratturate e l'urlo soffocato di Sulnar....eh eh..scherzo. Ogni tanto lo fo per mantenere viva la vostra attenzione, altrimenti vi addormentate a leggere..capito?!

Dopo una breve esplorazione comprendiamo che le caverne degli enigmi si chiamano così perchè il clan Fagoin, per proteggere la loro fuga all'interno delle montagne, le ha disseminate di strani simboli e frasi che, messe insieme, dovrebbero in qualche modo indicarci la strada da seguire. Nella nostra esplorazione troviamo una tomba dalla quale si risveglia uno spirito molto potente, che riusciamo a sconfiggere dopo un intenso combattimento, grazie alle mazzate di Kuzk, le precise frecce infuocate di Thinghelion, gli incantesimi di Finbar ed il contributo mio e del guerrierone (Balin?).

Il dedalo di cunicoli ci porta in una zona che olezza di Troll. L'elfo esplora coraggiosamente la zona da dove proviene il tanfo e scopre un Troll di pietra. Grazie all'incantesimo mimesi non viene notato e si riunisce al gruppo. Stiamo ora valutando la migliore strategia per sconfiggere il Troll.

-Il Fanatico "Aradur il Lupo Grigio"

Piccola nota: a livello di gioco ci siamo dimenticati delle esequie di Tronfopiede...ma è scontato il fatto che ci siamo presi cura di lui. Non so quali siano le usanze degli Hobbit, ma, piuttosto che seppellirlo in un anonimo tumulo, immagino che, dopo un breve cerimoniale, gli avermmo dato fuoco sopra una catasta di legno di quercia, conservando le ceneri in una piccola anfora sigillata. Penso inoltre che, insieme alle sue ceneri, avremmo messo da parte, al sicuro, i suoi oggetti personali, in particolare quelli magici o di un certo valore...che provvederemo successivamente a consegnare alla sua famiglia. Giusto?


La replica:

Salve a tutti miei prodi compagni,

quel figurino di mezzo-uomo o nano, come suole definirsi, e' stato soprannominato (a suon di risa) "PALLA DI GHISA" . Ricordo anche che questo goffo guerriero detto Bolin ha estratto da terra la prima pianta di Athelas(scambiandola per un'insalata).

-Tony The Wall

HARP


Epitaffio di Amaranto Tronfopiede.

Troppo presto, hobbit.
Stai per salir lassù, nella luna opalina.
Le anime che ami,
simili all'estro tuo,
ritroverai in esilio, tra Baggins Tronfopiedi e Brandibuck.

Fabbro, naturalista,
maestro d'arme e rime, borseggiatore,
viaggiatore ascensionista,
istrione ma non ebbe claque,
amante con moglie e prole mista,
qui giace l'hobbit un po' nano
Amaranto Tronfopiede che fu tutto
e lo fu invano.

Te ne vai, pardon, non puoi far attendere.
Visto il raggio di luna che ti è venuto a prendere.
Lei viene.
Già ti senti di marmo raggelante, inguantato di piombo.
Ah, poiché ella è in cammino, andrai a incontrar la sua falce col tuo destino.

"Voi che dite?" dici,
"Non serve?
Lo so, bella scoperta.

Perché battersi solo se la vittoria è certa?
E' più bello quando è inutile,
tra scoppi di scintille.
come quelle dell'asino impalato, ribelle.

Chi sono tutti quelli?
Ah, ma siete mille e mille.
Ah, sì, vi riconosco, fantasmi e spiriti in consesso.
Menzogna, Codardia,
Doppiezza, Compromesso
Lo so che alla fin fine voi mi darete il matto.
Che importa, io mi batto,
sull'asino infuocato, mi batto!

Ah!...Voi mi strappate tutto, l'alloro e la rosa.
Servitevi.
Malgrado voi, mi resta un'altra cosa che è mia.
E quando a sera entrerò nei Rifugi Oscuri,
spazzerà il mio saluto il giallo sfavillìo e offrirò,
con l'orgoglio che mai macchiai di azioni volte al male,
l'indomita purezza del...

...del...

...mio boccale".

...

Ed io, Aradur il Lupo Grigio, lascio sulla lapide dell'Hobbit un
boccale pieno di birra, che lo accompagni per il suo ultimo viaggio.
Addio primo amico, andato via per primo.

sigh...

-Il Fanatico

martedì 29 giugno 2010

HARP


Segreti del Dunland.

Abbiamo preso alcune informazioni importanti, dai pittoreschi personaggi del loco, sui primi insediamenti nel Dunland. Nei manoscritti trovati dentro la tenda dello sciamano si parla di:
  • "clan insediatosi nelle caverne dei monti brumosi"
  • un "giuramento" venuto meno che causò una "pestilenza"...
Ci son sembrati degli indizi sufficienti per partire alla volta delle caverne "infestate": scopo della missione sciogliere la maledizione per far si che questi spiriti errabondi, assetati di sangue, trovino la pace!

la partenza è stata rimandata alla settimana prossima, alle prime luci dell'alba....

-Berna "Il Cavaliere di Rohan"

La replica:

Il riassunto di Berna è stato piuttosto esaustivo, ma prima che mi tradiscano i miei ultimi neuroni reduci da battaglie perse col sonno, condividerei con voi alcuni appunti sparsi presi nel corso dell'avventura "interlocutoria":

  • La sera dei festeggiamenti abbiamo portato la spilla trovata sul corpo di una bimba non-morta, a quello che ci hanno indicato esserne il padre: un umile pellaio di nome Rolan. Ci ha ringraziato.
  • Siamo poi andati a trovare i figli del fabbro, Borkul (?), scampati ai non-morti: un maschio ed una femmina di nome Ishel. Per ricompensarci, Borkul ci ha offerto la mano di Ishel. Il laido di Finbar era lì lì per accettare...
  • I Dunlandiani sono un popolo grezzo, dalle usanze strane..a tratti primitive...oserei dire che sono "selvaggi dentro"...bah..
  • L'ebanista cieco è più cupo del solito...
  • La mattina successiva abbiamo visitato insieme a Solofen (nuovo animista del villaggio, scarsamente accettato dal popolo) il tumulo di Rainet, l'animista uccisa dai non-morti che ha preceduto Solofen e di cui lui era assistente. Rainet era apprezzata dal popolo. Non abbiamo profanato il tumulo ed esternamente non c'era nulla di strano. Solofen non ci ispira tanta fiduca: è un personaggio strano....molti di noi condividono il pensiero non provato che lui abbia a che fare in qualche modo con l'avvento dei non-morti: del resto la "religione" dei Dunlandiani si basa sul culto dei morti ed il lavoro di un loro animista è quello di creare un legame continuo fra i vivi e i morti...dunque se il problema sono i non-morti, Solofen deve avere qualche resposabilità, o perlomeno sapere qualcosa che non ci ha detto. Lui ha intuito vagamente i nostri sospetti, ma non sembra intimorito...al minimo segno di minaccia nei suoi confronti, non abbassa lo sguardo, anzi lo intensifica...cosa che accresce in noi il sospetto.
  • Abbiamo poi fatto visita ai due esploratori del villaggio che conoscono le zone delle Montagne Nebbiose (?) da cui pare provengano i non-morti. Si tratta di Geroiba e Skammar.
  • Geroiba: nipote (?) del capo clan Menoib. Esploratore ufficiale del villaggio. Personaggio amichevole. E' lui che ci accompagnerà nell'esplorazione delle caverne alle pendici dei Monti. E' stata una scelta diplomatica ed econimica (è figlio del capo e ci costa zero) Skammar: tipo ombroso. Vive ai margini del villaggio coi suoi cani rognosi, in una capanna circondata da teste di animali mozzate. Riteniamo sia un gay frustrato che si accoppia sporadicamente coi suoi animali, ma in fondo ci piace perchè è sincero nella sua laidezza. Non fa parte del villaggio. E' un mercenario. Non è mai stato attaccato fisicamente dai non-morti e dice di riuscire a capire quando sono in avvicinamento....Forse, proprio per questa sua capacità, sarebbe stato meglio portarselo dietro....ma costa e non è ben visto dai villici. Comunque, eventualmente, siamo sempre in tempo...
  • Ci siamo quindi diretti nella capanna di Rainet, ora diventata quella di Solofen, a cerca di indizi. Per riappacificarci con Solofen gli abbiamo portato una tipicità del posto: la famosa caciotta del Dunland; prima di consegnarla abbiamo provveduto a farcirla di peli pubici e caccole. I nostri compagni Elfici, persi da un'eccesso d'estasi, se la sono pure sfregata abbaondantemente fra le loro chiappe dorate. Solofen ha gradito e ci ha fatto consultare i tomi che Rainet studiava prima di morire. Erano scritti in Dunedain (!!!?).
  • Come diceva Berna, parlano del periodo in cui i Dunlandiani vievano ancora al Sud, della peste del 1936 (moria delle vacche) causata dalla rottura di un giuramento e della successiva migrazione del popolo diviso verso i territori in cui siamo noi ora. Durante gli anni della pestilenza risaltano due personalità: Eriben Damoig (?), una shamana dal bastone facile, che son le sue arti magiche piegò il popoloe lo unificò alleandosi a Ulfdilan, un gay che morì in un'imboscata. Anche Eriben è scomparsa (?); il suo potere era legato al bastone magico. Un clan, dopo la pestilenza e la divisione, si rifugiò sui monti e scomparve...erano i Fagoin...i monti in oggetto sono gli stessi da cui provengono gli zombi. Riteniamo quindi che i non-morti siano i Fagoin redivivi e che forse il bastone di Eriben sia stato ritrovato (con un po' di fantasia..eh).
Ci siamo abbondantemente equipaggiati, abbiamo caricato 3 muli di attrezzature varie e siamo partiti guidati da Geroiba. Rotta: le caverne delle Montagne Nebbiose. Io mi porto dietro anche una gallina: a tutto rinuncio, ma non all'ovetto fresco tutte le mattine...dà energia.

-Il Fanatico "Aradur"

venerdì 25 giugno 2010

HARP

Aradur


Parte del racconto che Aradur ha fatto all'Hobbit,
quando si sono incontrati nella locanda per la prima volta...


" Questa è la mia storia, o quantomeno quella che mi è stata raccontata; io del mio passato ricordo ancora assai poco. Quando mi trovarono mentre mi esibivo per Turk il Monco ad una fiera, gli elfi di Granburrone dissero che il mio vero nome era Aradur, che nella nostra lingua significa "Servo di Re". Per chi di voi crede nelle visioni dell'oltre, il mio nome, dicono, porta con sè il mio destino. Sono destinato a far parte dei trenta raminghi del nord che risponderanno alla chiamata di colui che riunirà i due regni brandendo la spada un tempo spezzata. La sua identità mi è ancora ignota. Prima che ciò avvenga, dovrò riscattare l'onore che ho perso e completare la mia preparazione compiendo nobili gesta.

Ho ricoperto me e la mia gente d'infamia. I Sindar mi hanno salvato dall'oblio in cui ero caduto. (Bevo un lungo sorso di birra speziata). Dissero che un tempo ero stato uno dei rangers Dunedain del Rhudaur. Durante un'escursione nell'Eregion, molti anni fa, fummo sopraffatti da una banda di orchetti. Fui ferito gravemente alla testa ed al braccio destro. Quelli che erano con me mi presero e ripiegarono dentro i cancelli di Moria. Abbiamo vissuto per un tempo imprecisato nelle oscurità abissali, nutrendoci di cose innominabili. A poco a poco ci perdemmo nelle viscere della terra. Non so che fine abbiano fatto i miei compagni. Credo che sia stato in quel periodo che sviluppai le capacità di vedere nel buio e di combattere con la sinistra come con la destra.

Col tempo l'oscurità, il terrore, la solitudine annebbiarono la mia lucidità portandomi ai confini della pazzia. Quando guardi dentro l'abisso, l'abisso guarda dentro di te.

Rividi la luce circa dieci anni fa, quando seguii un gruppo di buffi individui fuori dai cancelli di Moria. Ero oramai tornato ad uno stato primitivo. Cacciavo e mi nutrivo come un animale. Turk il Monco mi trovò nei boschi, mentre cercava coi suoi sgherri animali esotici da far combattere nel suo spettacolo itinerante. Per diverso tempo ho portato il nome di Daraksinde, che significa Lupo Grigio. Alcuni uomini continuano a chiamarmi così. Mi mettevano in una gabbia; qualche volta mi davano delle armi, altre volte mi lasciavano semplicemente nudo. Dovevo combattere tutto ciò che entrava dentro...uomini, bestie, orchetti...e la gente scommetteva. Talvolta vincevo o facevano in modo che vincessi. Ho perso il conto delle vite che ho tolto. Altre volte ero io ad avere la peggio; ma durante la notte un potere ancestrale scaturiva dalle mie mani e mi curava. Pochi giorni dopo ero pronto ad essere rigettato nella mischia.

Capitava anche che pagassero Turk perchè giacessi con qualche donna speranzosa di ottenere da me il figlio forte e sano che il loro marito non era stato in grado di dargli. Non nego il fatto che alcune di loro dettero piacere anche a me. Ma ho seminato troppi figli bastardi, che non conosceranno mai il loro vero padre.

Di notte poi, gli incubi dell'abisso mi tormentavano. Trovai rifugio nell'alcool. Il Monco non me lo faceva mai mancare, perchè placava in qualche modo la mia voglia di fuga. Non ho mai capito cosa ci mettesse dentro. (Bevo un lungo sorso di birra). Comunque non avevo voglia di fuggire: in fondo mi davano da mangiare e un pagliericcio sul quale stendermi. Turk si arricchì con me per diversi anni. Credo che mi odiasse perchè sapevo destreggiarmi con ambedue le mani...mentre lui era costretto ad usare i piedi callosi per contare il suo sporco denaro. Ma mi teneva in vita perchè lo facevo contare molto.

Poi gli elfi mi trovarono e mi portarono via. Non riuscirono però a fermarmi quando volli andare a salutare Turk per l'ultima volta. Visto che non potevo stringergli la mano, gli strinsi la gola...e forse lo feci troppo forte. Gli elfi non gradirono; a dire il vero alcuni di loro non mi hanno mai gradito più di tanto. Si sono pure rifiutati di reinsegnarmi il Sindarin. Forse perchè nelle mie vene scorre un po' del loro sangue. Comunque gli elfi mi aiutarono perchè così era scritto. A Granburrone mi hanno ripulito, curato, dato nuove armi...addestrato. Sono anche riusciti a farmi smettere di bere (butto giù tutta la birra restante in un sol sorso).

Passate alcune stagioni, dissero che il mio tempo era giunto: ero pronto per andare in cerca di nobili avventure prima che si compisse il destino per il quale ero stato messo al mondo. Dovevo trovare una compagnia eterogenea ed unirmi a loro, così mi dissero, per imparare nuovamente cosa significasse fare parte di un gruppo e completare la mia preparazione.

Ecco perchè mi trovo qua, ora, a bere con te, giovane Hobbit". (Rutto).

-Il Fanatico