martedì 13 luglio 2010

HARP



Dal diario di Aradur:

Dopo aver finito di affilare una delle mie due spade , mi metto a scrivere quanto segue:

L'incontro con gli spettri è stato devastante. L'Hobbit è morto e Finbar ha bisogno di 15 giorni di convalescenza, da passare inconscio, cullato fra le tettine acerbe di Ishel, figlia del fabbro.

Durante questo lasso di tempo, noi superstiti miracolosamente indenni, abbiamo deciso di andare in cerca di erbe dalle proprietà straordinarie, per poter avere un aiuto contro le imminenti minacce che dovremo fronteggiare.

Sono stati 15 giorni di ricerche proficue. Abbiamo trovato dell'Athelas, che potrò usare per curare ogni tipo di fertita, dell'ottimo lino per le corde dei nostri archi, nonchè altre sfiziose erbette. In uno delle sue frequenti abluzioni oleose, Ishel ha notato una strana scritta incisa a fuoco sul petto villoso di Finbar...una scritta in Lingua Nera. Il nostro amico cieco, una volta ripresa conoscenza, ci ha rivelato che tantissimo tempo fa (lui ha 900 anni...vabé) fu imprigionato dagli orchetti, torturato, seviziato, violentato ripetutamente in tutti i propri orifizi..e marchiato a fuoco con la scritta "chi la butta ci va.."...no, scusate: "Prigioniero una volta - prigioniero tutta la vita".

Cecagna ora è pure zoppo...stiamo valutando seriamente l'ipotesi di farlo partecipare alle prossime para-olimpiadi...secondo me avrebbe delle ottime chances. In alternativa, alcuni parlavano di trovargli una badante Esterling: dice son le meglio.

Dopo questo breve aneddoto, ci siamo recati da Menoib: capovillaggio e zio di Geroiba. Mortificato per ciò che era successo, ci ha giurato di non aver mai sospettato nulla riguardo al male che cresceva dentro suo nipote. Come pegno per la sua negligenza -il giudice ci ha ricordato che un capo villaggio è oggettivamente responsabile delle azioni del suo popolo; tanto più che era pure zio di Geroiba esercitandone la patria potestà- come pegno, dicevo, Finbar gli ha suggerito di tagliarsi un mignolo. Stoicamente, Menoib si è privato di una delle sue due piccole appendici.

Col mignolo di Menoib nel taschino, siamo andati dalla madre di Geroiba: la zozzona ci ha rivelato che in realtà lei è solo la madre adottiva; la vera madre era....Rainet!!! ta-daaaaaaaa! del padre non si sa nulla.

Il nobile ramingo che ci ha salvato dalla disfatta (Thorendil), ci ha fatto capire che Solofen e Skammar sono dalla nostra parte. Ha pure provveduto ad ingaggiare Skammar per noi come guida: destinazione le Caverne degli Enigmi. Pare infatti che abbiano trovato uno degli ingressi dal quale entrarono i Fagoin, la tribù scomparsa. Decidiamo quindi di dirigerci là guidati da Skammar. Ma prima di ciò, un nuovo elemento si è unito al gruppo: un possente nano ramingo (ebbene sì, amici: esistono anche i raminghi nani) in cerca di ventura. Si fa chiamare Kuzk: ha due martelloni deluxe, armatura semi-piastrata, cerchi in lega, boccale di birra runico che gliela fa gustare sempre fredda, cresta rossa in testa, barba lunga e tanta voglia di menare...pure troppa. E' già stato ribattezzato con un simpatico appellativo che ora mi sfugge. Lo abbiamo incontrato alla locanda. Credo che fra lui e Finbar ci sia del tenero (si tenevano sempre mano nella mano)..ma non ditelo ad Ishel!

Partiamo, con due muli al seguito (è più forte di noi...senza muli non ci muoviamo).

Dopo un piacevole viaggio per i sentieri boschivi, giungiamo finalmente alle pendici dei Monti Nebbiosi, nei pressi della famigerata Caverna degli Enigmi. Il sentiero passa in mezzo a tre cumuli di pietre. Uno dei tre si anima al nostro passaggio: è un golem di pietra Woose (Puk?), messo lì a guardia dell'entrata. Skammar, Bajock e Sulnar lo fronteggiano dandoci modo di entrare nella grotta.

L'ingresso si chiude saldamente dietro di noi. Prima di entrare sentiamo un rumore di ossa fratturate e l'urlo soffocato di Sulnar....eh eh..scherzo. Ogni tanto lo fo per mantenere viva la vostra attenzione, altrimenti vi addormentate a leggere..capito?!

Dopo una breve esplorazione comprendiamo che le caverne degli enigmi si chiamano così perchè il clan Fagoin, per proteggere la loro fuga all'interno delle montagne, le ha disseminate di strani simboli e frasi che, messe insieme, dovrebbero in qualche modo indicarci la strada da seguire. Nella nostra esplorazione troviamo una tomba dalla quale si risveglia uno spirito molto potente, che riusciamo a sconfiggere dopo un intenso combattimento, grazie alle mazzate di Kuzk, le precise frecce infuocate di Thinghelion, gli incantesimi di Finbar ed il contributo mio e del guerrierone (Balin?).

Il dedalo di cunicoli ci porta in una zona che olezza di Troll. L'elfo esplora coraggiosamente la zona da dove proviene il tanfo e scopre un Troll di pietra. Grazie all'incantesimo mimesi non viene notato e si riunisce al gruppo. Stiamo ora valutando la migliore strategia per sconfiggere il Troll.

-Il Fanatico "Aradur il Lupo Grigio"

Piccola nota: a livello di gioco ci siamo dimenticati delle esequie di Tronfopiede...ma è scontato il fatto che ci siamo presi cura di lui. Non so quali siano le usanze degli Hobbit, ma, piuttosto che seppellirlo in un anonimo tumulo, immagino che, dopo un breve cerimoniale, gli avermmo dato fuoco sopra una catasta di legno di quercia, conservando le ceneri in una piccola anfora sigillata. Penso inoltre che, insieme alle sue ceneri, avremmo messo da parte, al sicuro, i suoi oggetti personali, in particolare quelli magici o di un certo valore...che provvederemo successivamente a consegnare alla sua famiglia. Giusto?


La replica:

Salve a tutti miei prodi compagni,

quel figurino di mezzo-uomo o nano, come suole definirsi, e' stato soprannominato (a suon di risa) "PALLA DI GHISA" . Ricordo anche che questo goffo guerriero detto Bolin ha estratto da terra la prima pianta di Athelas(scambiandola per un'insalata).

-Tony The Wall

HARP


Epitaffio di Amaranto Tronfopiede.

Troppo presto, hobbit.
Stai per salir lassù, nella luna opalina.
Le anime che ami,
simili all'estro tuo,
ritroverai in esilio, tra Baggins Tronfopiedi e Brandibuck.

Fabbro, naturalista,
maestro d'arme e rime, borseggiatore,
viaggiatore ascensionista,
istrione ma non ebbe claque,
amante con moglie e prole mista,
qui giace l'hobbit un po' nano
Amaranto Tronfopiede che fu tutto
e lo fu invano.

Te ne vai, pardon, non puoi far attendere.
Visto il raggio di luna che ti è venuto a prendere.
Lei viene.
Già ti senti di marmo raggelante, inguantato di piombo.
Ah, poiché ella è in cammino, andrai a incontrar la sua falce col tuo destino.

"Voi che dite?" dici,
"Non serve?
Lo so, bella scoperta.

Perché battersi solo se la vittoria è certa?
E' più bello quando è inutile,
tra scoppi di scintille.
come quelle dell'asino impalato, ribelle.

Chi sono tutti quelli?
Ah, ma siete mille e mille.
Ah, sì, vi riconosco, fantasmi e spiriti in consesso.
Menzogna, Codardia,
Doppiezza, Compromesso
Lo so che alla fin fine voi mi darete il matto.
Che importa, io mi batto,
sull'asino infuocato, mi batto!

Ah!...Voi mi strappate tutto, l'alloro e la rosa.
Servitevi.
Malgrado voi, mi resta un'altra cosa che è mia.
E quando a sera entrerò nei Rifugi Oscuri,
spazzerà il mio saluto il giallo sfavillìo e offrirò,
con l'orgoglio che mai macchiai di azioni volte al male,
l'indomita purezza del...

...del...

...mio boccale".

...

Ed io, Aradur il Lupo Grigio, lascio sulla lapide dell'Hobbit un
boccale pieno di birra, che lo accompagni per il suo ultimo viaggio.
Addio primo amico, andato via per primo.

sigh...

-Il Fanatico